mercoledì 26 settembre 2018

-TUTORIAL- Come ammazzarsi senza sporcare troppo.

Ho una spiacevole notizia per voi: Salvatore Aranzulla non è un coglione.
Nossignore, non lo è. Lo so che per molti di voi è un personaggio sgradevole e che in un mondo perfetto non ci sarebbe mai stato bisogno di uno che spieghi a milioni (14 MILIONI di utenti, non centinaia) di persone come si spegne un PC o come si infila la chiavetta USB nel medesimo, ma è evidente che ce n'era bisogno.
Salvatore Aranzulla fattura milioni di euro all'anno spiegando a 14 milioni di persone cose che ha imparato a fare provandoci, fallendo, perdendoci del tempo. Anche cose insulse, tipo accendere il computer:


o come creare una cartella:


In sostanza, Salvatore Aranzulla è un maestro elementare per 14 milioni di bifolchi totalmente analfabeti in un mondo ormai largamente governato dall'informatica. Persone che magari sanno tradurre dal latino al greco all'anglosassone arcaico ma che non hanno idea di cosa sia un IP.
Sì, non è lui un coglione, sono gli italiani che sono analfabeti. Mi assumo la totale responsabilità di quest'affermazione, supportata dai numeri del suo fatturato.
Viviamo in un'epoca in cui computer e sistemi operativi sono diventati quello che erano la zappa e la vanga per i nostri nonni nel dopoguerra: strumenti indispensabili, per quanto antipatici o indigesti per alcuni. Cercare lavoro nel 2018 senza avere idea di come si accende un PC o si crea una cartella è come vivere nel primo dopoguerra e non avere idea di cosa sia una cazzuola o di come sia fatto un mattone. Ed è una COLPA, che prima o poi bisogna che questi 14 milioni di italiani si assumano.
Certo, parte della colpa sta anche in chi non offre corsi di formazione accessibili se non addirittura gratuiti, ma ho come l'impressione che sarebbero poco frequentati dall'utente medio. Perché "tanto c'è Aranzulla".

Lui questo lo sapeva quando ha iniziato la sua carriera di "esperto" sul web e lo sa molto, molto bene oggi. Forse all'inizio non ne aveva un'idea precisa, magari aveva notato che il padre, lo zio e il nonno non capivano la differenza tra un hard disk e un floppy da 3 e mezzo e si è detto "mah, proviamoci... alle brutte torno a fare il pizzaiolo" o qualunque cosa fosse costretto a fare prima, per campare. Ma si è ben presto reso conto che suo padre, suo zio e suo nonno sono lo specchio dell'Italiano medio che sa tutto di calcio ma niente di cose utili. Per questo ride sempre, perché ci aveva sopravvalutati come popolo: forse aveva preventivato di avere qualche migliaio di utenti perché ci credeva un popolo tutto sommato scaltro, intraprendente, geneticamente capace di grandi cose e tutte quelle puttanate che ci raccontiamo per sentirci fieri di essere italiani, ma i suoi incassi denotano l'opposto e questo non sembra gli dispiaccia granché.
Il nostro analfabetismo, la sua fortuna.

Nota a margine: se non avete capito come può un sito "gratuito" generare introiti per 2 milioni di euro all'anno, avete bisogno di ripetizioni di Internet. Provate su aranzulla.it, che tanto ormai...


sabato 22 settembre 2018

I malesseri del Popolo? Ma de ché?




"La sinistra è morta perché non ha saputo rispondere ai malesseri del popolo". 


Un mantra che sento ripetere in continuazione. Solitamente per bocca di gente che la sinistra non l'ha mai votata o che identifica la sinistra in Renzi o (peggio) Di Maio.
Bene, al di là delle sconcertanti ovvietà che si potrebbero contrapporre a questa affermazione come "quale sinistra scusa, quella che si è alternata a Berlusconi negli ultimi 20 anni portando sistematicamente a compimento ciò che non era riuscito a fare lui (e Licio Gelli prima di lui)? Se è morta quella, evviva", c'è un altro aspetto che mi fa riflettere.

Sto al pubblico per lavoro da quasi 15 anni, in una di quelle attività dove non si va solo per comprare ma anche per fare due chiacchiere (meccanismo che non capirò mai ma che accetto ormai con una divertita rassegnazione) e i "malesseri" del popolo li ho capiti benissimo.
Quattro persone su cinque si lamentano dei migranti. Anche per cose che non c'entrano un cacchio: la banca ti ha alzato le commissioni di massimo scoperto? Colpa di tutti questi africani che vengono coi barconi.
Altrettante si lamentano delle pensioni d'oro di questo e quello, argomento certamente di larghissimo consenso tra i comuni mortali ma che è ampiamente dimostrato non risolverebbe un corno. Neppure se chi ha preso la pensione d'oro negli ultimi 10 anni la restituisse in blocco. Certo, sarebbe un bel gesto... ma a loro non cambierebbe la vita di una virgola.
Migranti e pensioni d'oro, che altro? Le tasse, certo. Troppe tasse. E poi l'immancabile Euro, spauracchio di ogni fallimento personale e pubblico dello Stivale: ah, quando c'era la Lira come si stava bene... (grazialcazzo, avevi quasi 20 anni di meno e il Paese cresceva a ritmi che oggi si possono permettere due o tre Paesi al mondo, sforando continuamente il rapporto PIL / Spesa pubblica e indebitandoci per gli attuali 2300 miliardi).

Quindi la Sinistra è morta perché non ha:

- cacciato i migranti;
- eliminato le pensioni d'oro;
- dimezzato le tasse;
- sfanculato l'Euro.

Amici cari... Vi rendete conto che i detti malesseri del popolo sono roba che una Sinistra con la S maiuscola NON DEVE intercettare perché NON SONO malesseri reali?
Meno male, dico io, esiste ancora un minimo d'amor proprio negli ambienti ormai lacerati e periferici della pseudo sinistra italiana. Meno male esistono ancora politici che si rifiutano di ascoltare chi dà la colpa di tutto a Abdul, senegalese senza tetto scappato da una persecuzione o dalla miseria totale e fortunatamente tutelato dai trattati internazionali e dai Diritti Umani. Meno male c'è ancora qualcuno che non raccatta voti promettendo di dimezzare le tasse in un Paese con un'evasione fiscale di CENTOUNDICI MILIARDI ALL'ANNO. (siete nostalgici del vecchio conio? Sono circa duecentoventimilamiliardi di vecchie lire).

La Sinistra che voto e che voterò io, che di sinistra lo sono eccome, non sarà mai quella che "intercetta i malesseri" di cui sopra. Quella che lo fa infatti si chiama Lega ed è la cosa più lontana nell'Universo dalla Sinistra. Quella che voto e che voterò intercetta altri temi di cui pare non lamentarsi nessuno, prima tra tutti, appunto, quell'evasione fiscale che ci ruba futuro, ricerca, servizi al cittadino, manutenzione delle infrastrutture, crescita, lavoro.
Mi interessa una Sinistra che combatta le mafie, delle quali ormai non si lamenta più nessuno e che si mangiano questo Paese una fetta alla volta. Una Sinistra che ripensi la burocrazia (non che la elimini, che la riprogetti). Che snellisca le quasi 160.000 leggi e le renda efficaci, applicandole. Tutte, dal divieto di sosta alla truffa ai danni dello Stato.
Sì, tipo quella truffa della Lega che restituirà 49 milioni di euro sottratti indebitamente allo Stato in ben 80 anni, in comode rate e senza interessi.

E questa Sinistra non è affatto morta, semplicemente al popolo non interessa più. Al popolo interessano personaggi con la soluzione in mano, che se la prendano col più debole e lascino i più forti liberi di continuare a truffarci, perché ne fanno parte.
GUAI se la Sinistra inizia a fare come loro.

Allora sì, sarebbe morta veramente. Anche se indubbiamente stravincerebbe alle elezioni, perché da quel che sento da 15 anni, 4 persone su 5 la voterebbero con entusiasmo.

martedì 18 settembre 2018

Fascinating rhythm

Le persone (quindi probabilmente anche io, ma non lo faccio volentieri) vivono in una sorta di bolla temporale, un loop a circuito chiuso. Ci faccio caso ogni mattina venendo a lavoro: c'è la signora che compra il pane e si mette sull'angolo ad aspettare la consuocera che la passi a prendere in macchina, consuocera che abita al di là della strada a nemmeno dieci metri, ma lei la aspetta lì perché sulle istruzioni c'era scritto di fare così. C'è quella che sale sul SUV, lo accende, sta dieci minuti lì col motore acceso, poi esce dal posto auto e si mette sull'incrocio altri dieci minuti ad aspettare qualcuno rompendo i coglioni all'intera viabilità del paese. C'è la mamma, anche lei col SUV, che piazza malamente il bolide metà sul marciapiede di fronte alla scuola e metà in mezzo alla strada per scaricare il figlio (di 16 anni, che in altri paesi potrebbe partire per la guerra). C'è il signore anziano che apre il garage e lo spazza, tutte le mattine. C'è la coppia di signore sulla cinquantina che si piazza al bancone del bar a chiacchierare cascasse il mondo, anche se c'è una fila di clienti fino all'altro bar dirimpetto.
Poi, una mattina ti svegli ed hai 70 anni. Ti chiedi come sia possibile, sembra ieri che giocavi coi tappini con dentro la foto del ciclista del cuore, che fine hanno fatto tutti gli anni in mezzo?
Sarà mica che il cervello registra il ricordo di un'azione UNA VOLTA e tutte le volte successive dice "vabbè, cazzomene, questa la so... pensiamo a una canzoncina di merda di quelle che non se ne vanno per tutta la giornata"? Sarà che quando ripensi alla tua vita rivedi una fase dove tutto era nuovo, interessante, una scoperta, e poi una serie incalcolabile di azioni tutte identiche e ripetitive salvate in due o tre cluster di cervello?
Ora, per l'amor di Coso™, anche io ogni giorno devo alzarmi, fare colazione, venire a lavoro, parcheggiare la macchina e quindi crearmi gioco forza un mio loop temporale, ma vi prego: se mi vedete per tre mattine di seguito parcheggiare nello stesso identico posto (magari rubato a un disabile, perché le abitudini pessime son quelle che si consolidano meglio), sparatemi.
A una gamba, magari, così quel posto per disabili finirò in qualche modo per meritarmelo.

La fine della civiltà? Ma quale meteorite, ma quale guerra termonucleare globale scatenata da un computer che ti scambia per il professor Falken, ma quale epidemia.
La fine della civiltà sarà la canzoncina di merda perfetta, che ti si stampa in testa in uno di quei momenti in cui fai la stessa operazione che fai tutti i giorni e il cervello resta in standby, e non se ne andrà più. Resteremo tutti lì, sull'angolo col pane sotto braccio, ad aspettare una consuocera che non arriva perché è rimasta bloccata in macchina da una col SUV ferma allo STOP, anche loro con la canzoncina in testa, mentre il figlio della mamma col bolide è sceso solo a metà e la sta addirittura mugolando. Tutti congelati così, mentre i cani si impadroniranno delle città e ci pisceranno sulle gambe dopo avercele scopate a morte.


venerdì 14 settembre 2018

Il Re di Topolinia miagola.

Come si fa, se sei un gatto, a far innamorare di te i topi? A far sì, cioè, che essi abbiano a cuore la tua corretta alimentazione o che tu dia il giusto e libero sfogo ai tuoi istinti naturali? Come si può convincere una vittima che sarà proprio il suo carnefice a dargli una vita migliore di quella che ha, resa pessima proprio dallo stesso carnefice? Molto semplice: con la Propaganda.
Poniamo che tu sia il Gatto Maramao che vuole i voti dei topi, no? Metti ovunque cartelloni di topi che amano i gatti, mostra schiere infinite di topi che applaudono un gatto e vedrai se di lì a poco i topi proveranno addirittura a miagolare. Non tutti, si capisce: solo i più deboli, i meno accorti, quelli che a malapena si rendono conto di essere topi e che credono che ad amare un gatto potranno un giorno non lontano diventarlo anche loro.  Basta che una percentuale minima lo faccia, un numero esiguo se si guarda alla totalità della popolazione di topi, ma che se inquadrata col giusto grandangolo possa riempire una foto.
Il gioco è fatto. Il gatto potrà dire di aver conquistato la fiducia della MAGGIOR PARTE dei topi. Gli altri topi vedono una foto in cui brulicano loro simili adoranti, leggono titoli come "folla di topi per il Gatto Maramao" per un giorno, due, tre, cento... e alla fine pure loro si convincono che il gatto Maramao ce l'abbia fatta davvero.
In realtà Maramao ha raggiunto il seppur ragguardevole ma insufficiente traguardo del 17% del corpo votante, ma lui dirà comunque che TUTTI i topi sono con lui. E forte di ciò e di foto in cui schiere di topi lo adorano, di fatto governerà il Paese dei Topi.

Non ci credete? Guardate queste due foto:



Ricorda un po' un altro dinosauro della Politica contemporanea, solo che lui copincollava pezzi di pubblico:




Scommetto che a qualcuno è scappata una lacrimuccia di nostalgia.

Poi c'è stato il family day del 2015, con un millantato pubblico di intervenuti di 2 milioni di unità. Realisticamente erano tra le 20 e le 30 mila, ma girarono sui media foto scattate dal palco con gente a perdita d'occhio e l'occhio (per una questione meccanica) conta i volti nelle foto all'incirca così: uno, due, tre, mille, duemila, parecchi.








Oggi siamo di fronte all'ineluttabile evoluzione di quanto analizzato, ovvero Gatto Maramao che prende 5,6 milioni di voti e dichiara di avere dalla sua parte 60 milioni di topi. I media lo mostrano circondato di piccoli topini adoranti e supplicanti, con sapienti inquadrature strette e scorci di vicoli traboccanti e nell'immaginario collettivo è diventato lui il Presidente di Topolinia. Mettici poi che il vero Presidente è un personaggio dal carisma di un tombino del quale a stento conosciamo il tono di voce e il gioco è fatto.

Mi son sempre domandato come siano stati possibili il Fascismo e il Terzo Reich, più decine di altri regimi del passato e del presente. Poi un bel giorno trovi in edicola questo e capisci che la strategia di Gatto Maramao non è poi così nuova e che chi la rende davvero efficace son sempre gli stessi, quelli che dovrebbero spernacchiarlo e relegarlo a buffone di corte e invece gli dedicano prime pagine sorridenti e lunghissime interviste all'interno.


"Basta questo, secondo te?" domanderete giustamente voi. No, ma di certo aiuta, e mica da ora. La differenza è che prima dovevi comprarti le testate giornalistiche, adesso sono talmente malmesse che fanno propaganda gratis, per vendere qualche copia in più.


mercoledì 5 settembre 2018

Video killed the radio stars

Tra le nuove e variopinte forme del disagio virtuale messo in bella mostra dai social network ce n'è una che risale almeno all'epoca (mai abbastanza compianta) dei forum. Ve lo ricordate quant'erano belli? Io sono stato admin di un paio e moderatore di almeno cinque, alcuni dei quali esistono ancora ma si sono trasformati in qualcos'altro, piegandosi alle logiche degli sponsor.
I forum erano una sorta di proto-social network assolutamente non democratico, con regole ferree e poliziotti virtuali in giro per i post a stanare flame e troll (molto rari invero, poiché si poteva bloccare l'IP dell'iscritto e la stragrande maggioranza delle connessioni all'epoca era a IP fisso, quindi un ban era FOREVER). Nei forum c'era un topic, un post proposto da un utente, e sotto ne nasceva una discussione. Ogni utente aveva delle limitazioni ben precise: non poteva rispondere con frasi troppo corte o frequenti (per evitare spam e scam, soprattutto, ma anche per invitare a una discussione composta di frasi e non monosillabi) e doveva sottostare a un codice di comportamento. Se non gli stava bene, poteva anche cambiare aria: la sensazione era che si fosse in casa di altri e in casa di altri bisogna comportarsi bene.
Può sembrare un po' fascista come visione del mondo virtuale, ma visto cosa invece ci regala Facebook possiamo asserire con una certa sicumera che la democrazia applicata ai social network è un fallimento totale: gente che inneggia al Duce e ti dà del coglione restando sostanzialmente impunita, ottimi spunti di riflessione trasformati in cagnare da falsi account creati ad hoc per seminare zizzania (i cosiddetti troll, ormai totalmente indistinguibili da un vero utente idiota in carne ed ossa) e via discorrendo. Niente moderazione, solo un BOT che elimina cose seguendo un algoritmo basato su parole chiave e sulla quantità di segnalazioni.
Ok, digressione finita, torniamo al disagio di cui all'inizio:

Stamattina mi segnalano l'ennesimo video di presunta ragazza "prodigio" del pianoforte. Solitamente manco li guardo (memore di quanto accadeva già ai tempi dei forum), stavolta non so perché ho avuto l'impulso di provare a invitare le migliaia di utenti che la stavano elogiando a chiudere gli occhi e ascoltare come suona. Non c'è bisogno di grande sforzo per capire che se non associamo quell'esecuzione a una biondina pelle e ossa dall'aspetto gradevole ma pensiamo a un ciccione sudato che la esegue, notiamo immediatamente la sporcizia, la sprecisione, i fuori tempo, la totale assenza di dinamica e l'inutilità della performance.
Come qualcuno ha poco dopo giustamente fatto notare, si denuncia che la fica è più importnte della musica e che se si mette dell'acqua sul fuoco essa si scalda. Verissimo, è una non-scoperta, ma data la mole di applausi e apprezzamenti, evidentemente repetita juvant.
Ma non è questa l'idiosincrasia dei disagiati di cui vi parlavo... No, loro sono quelli del "e allora metti un tuo video e vediamo come la fai tu!" che esiste almeno da quando esiste Youtube.


Ecco, questa è la zona morta del cervello, questa è la fucina del disagio vero e ragion d'essere di ogni altro disagio virtuale: aspettarsi sempre una gara tra stronzi. Ho osato dire che la biondina non sa suonare? Devo dimostrare di saperlo fare meglio oppure RAUS!
Dieci commenti in fila così, tutti identici, a sottolineare quanto la mia sia solo gelosia, la volpe e l'uva, gnegnegne. Non che ho semplicemente fatto notare che la musica andrebbe prima di tutto ascoltata, no. Se voglio parlare, devo essere misurato e giudicato anche io.

Ora, io suono da molti anni e ho studiato musica, conosco il brano molto bene anche se non l'ho mai studiato a fondo e probabilmente potrei anche mettermi lì a cercare di eseguirlo meglio, ma fingiamo per un attimo che a ogni critico d'arte sia chiesto di dipingere meglio di Picasso prima di criticarlo. Se ha da ridire sul tocco di Caravaggio o sulla scelta dei contrasti del Cimabue, che ci presenti la sua versione della Maestà di Assisi o taccia per sempre.
Vi suona un tantino pretenzioso? Certo cazzo, perché l'Arte NON è una gara. Se non vedi l'ora che lo diventi, forse, dovresti darti allo sport... però occhio, perché se critichi un calciatore allora dovrai dimostrare di saper giocare meglio di lui per davvero.


 
Sopra: un fotogramma del video "INCREDIBBBBILEH!" della ragazza che uccide Asturias di Albéniz trasformandolo in una versione per dattilografi cocainomani. Sotto: una bella performance per chitarra di un certo John Williams, che non avrà tette ma la dinamica e l'espressione sa cosa sono.

La zebra col complesso di inferiorità

 La storia della letteratura è piena di frasi illustri, da Lev Tolstoj a Bertrand Russell passando per Johann Goethe, che esaltano la mente ...