sabato 27 giugno 2020

Il giusto tributo.



Sì, lo so: siamo appena a metà del 2020 ed è presto per assegnare un premio su base annuale, ma questo fantastico 2020 ci ha già offerto talmente tanti concorrenti di pregio che sarebbe un vero peccato far passare altri sei mesi prima di conferire il giusto e meritato tributo a chi tanto ha fatto per meritarselo. Vorrà dire che il 2020 avrà due edizioni di COGLIONE DELL'ANNO®.

La pletora delle possibilità è davvero vasta, si parte con Gallera (novello ex-assessore alla Sanità lombarda in quota Lega) che ammette che non sapeva di poter imporre la zona rossa alle zone colpite da Covid19 o addirittura all'intera regione, cosa che avrebbe fatto guadagnare giorni preziosissimi ed evitare il propagarsi del virus anche in altre Regioni. Un gesto che gli vale sicuramente il diritto di salire sul podio, ma forse non di ricevere la coppa aurea: siamo pur sempre di fronte a una pandemia e i molti "al lupo al lupo" delle scorse edizioni (aviaria, suina, sars) hanno fatto prendere la cosa sottogamba un po' a tutti. Non che questo lo sollevi dalle responsabilità politiche e penali del casino che lui e Fontana hanno combinato, ma in questo contest si cerca il coglione vero, puro, senza macchia.

Poi c'è l'immancabile duo Salvini-Meloni, che di coglionaggini ne hanno fatte e dette almeno dieci a settimana, ma quella che ci è piaciuta di più è senz'altro Meloni che va in corteo per il 2 Giugno in barba ai divieti e quando la Digos le fa notare che non poteva farlo dichiara "Siamo scomodi al Regime". Al RE-GI-ME. Questa commentatevela da soli perché è veramente incommentabile (anche considerando che in fila dietro a lei e a Mastro Ciliegia c'erano quelli che il Regime lo rimpiangono).

E viene appunto il turno di Mastro Ciliegia, l'ex ministro dell'Interno Salvini, che si scòfana un chilo e ventitré di ciliegie durante una conferenza stampa in cui il collega Zaia parla di morti e sofferenza. Ma non è tanto questo a fargli meritare la fascia di concorrente, quanto il fatto di aver negato tutto nonostante ci sia un video a camera fissa che lo inquadra con un'angolazione che ricorda molto Cinico TV.

Eh, lo so, è dura competere con questi professionisti della coglionaggine, ma basta scavalcare per un attimo l'Atlantico ed ecco che il Presidente del Paese più potente del mondo (je piacerebbe, ma vabbè) dichiara che non ha ben capito per cosa stia il 19 in Covid19. Lui preferisce chiamarla Kung-Flu, perché è un vero mattacchione.

Ora, chiaramente questi sono soltanto gli ultimissimi esempi di quanto i suddetti personaggi siano irrimediabilmente coglioni (basti pensare che giusto qualche giorno dopo la vicenda ciliegie, Salvini ha parlato di pannelli di metano), ma dovevamo pur sceglierne uno e vogliamo ricordarli così. Immersi nelle ciliegie, scomodi a un regime che non c'è, inconsapevoli del loro ruolo istituzionale.

Ma, amici miei, temo di dover deludere tutti i fans dei nostri eroi e decretare d'ufficio l'assegnazione del massimo riconoscimento a un illustre sconosciuto che si è distinto, in un sol colpo e senza mai aver dato altro accenno in passato, tanto da scavalcare tutti ma proprio tutti.

Purtroppo non conosciamo il nome di questo signore, apparentemente sull'ottantina, che il 20 giugno si è recato a Firenze (e già questo basterebbe, perché il 20 giugno a Firenze ci son 400 gradi) a una manifestazione No Vax (ora si ragiona...) con una maglietta con scritto "Io non mi vaccino!" (quindi assai convintamente) e esibendo un cartello con scritto, a caratteri cubitali, "Basta Scienza!"

Sì, tutto in una botta sola.
80 anni, vivo grazie alla scienza medica e al progresso, assai probabilmente vaccinato contro polio, vaiolo, morbillo, scarlattina, tetano, epatite e chissà che altro (e per questo ancora vivo) che manifesta contro la scienza. Tutta eh, mica solo quella medica.

Assegneremmo quindi il premio d'ufficio a Luil'anonimo coglione NoVax ma vaccinato, a meno che non dimostri di essere nato dopo il 1979 e di non aver fatto i vaccini fino ad allora obbligatori e quindi di essere il quarantunenne più brutto sulla terra, acciocché si possa commutare il premio da Coglione dell'anno 2020 prima edizione a Quarantunenne più Brutto della Terra 2020 prima edizione.






Vi offriamo la foto integrale, senza censura del volto, poiché chiunque manifesti con tanta convinzione merita di essere omaggiato in toto.

venerdì 26 giugno 2020

Tre secondi.

Si osserva, dall'alba del mondo e ancorpiù da quella dei social, questa tendenza di moltissimi miei colleghi fallodotati al voler insegnare alle donne come essere donne. Talvolta pare quasi di assistere a un tutorial, tipo quelli di Aranzulla.
Un po' quello che accade col Black Lives Matter movement, con bianchi della middle class che spiegano ai neri del ghetto come sarebbe meglio fare i neri del ghetto, ma con l'aggravante culturale / religiosa. È noto, infatti, che le Sacre Scritture pongano la donna al di sotto dell'uomo e la collochino in un ruolo ben delineato: fattrice di pargoli e sguattera. Eminenti e illustri personaggi politici (di destra, ma anche della cosiddetta area di centro-sinistra, ma-non-chiamatela-Nuova-DC) partecipano giulivi ai Family Day, dai cui palchi volano invettive contro l'aborto terapeutico, l'autodeterminazione della donna nella società perché "da quando la donna vuol fare carriera le famiglie son devastate e nessuno fa più figli" (sette miliardi a quanto pare è una cifra troppo bassa, dobbiamo assolutamente arrivare a dieci o ci squalificano come specie), si millanta un concorso di colpa nei casi di stupro.
E molte, sotto a quei palchi, sono donne. Donne che ascoltano uomini dire loro come devono fare le donne: non vestirsi in maniera troppo provocante per non incoraggiare i maschi (poverini) a violentarle, che insegnano loro a stare al proprio posto, sottoposte al marito il quale a sua volta ha da rendere conto soltanto a Dio.
Sì, funziona così: alla base della piramide ci son le donne, tutti quelli di pelle diversa e che parlano strano, i cani e qualche altra specie vagamente senziente tipo delfini e cammelli. Poi c'è l'Uomo, marito e pilastro della società, e infine sopra a tutto c'è il Grande Capo (assenteista ma con una squadra di segretari da fare invidia al CEO di Google).
Uomini senza un padrone, uno vero dico, che spiegano alle subalterne come fare le subalterne.

Ecco, io ho rinunciato a ragionare coi miei suddetti colleghi, anche perché è evidente che avrebbero tutto da perdere se ammettessero di essere ciò che sono (dei ripugnanti vili trogloditi usciti dal buco del culo della Storia che faticano molto a rientrarci, ndr ) e lotteranno fino alla morte pur di conservare questo diritto di nascita di presunta superiorità genetica sull'altro sesso. Mi rivolgo quindi alle donne che sono realmente convinte che Dio o chissà quale altra entità cosmica le voglia subalterne agli uomini: cosa vi impedisce di prenderli a calci nei coglioni?
Guardate che è semplice: basta un piede rigido e una gamba funzionante. I coglioni sono proprio lì, nel mezzo all'arcata delle cosce, dove son sempre stati. Non importa la rincorsa, la semplice rotazione del ginocchio sul proprio asse è più che sufficiente a mettere al tappeto un maschio. Ci vuole un attimo, davvero: lo facciamo anche tra noi, quando la situazione lo richiede, da millenni: vuoi neutralizzare un uomo? Calcio nei coglioni. Pém, fatto, fine dei discorsi.

"Perché la donna torni a rivestire il ruolo di Madre e angelo del focol..."

PÈM!
"Se l'è cercata, non si va in giro vestite in quel m..."

PÈM!
"L'aborto è come l'omicid..."
PÈM!

È veramente un attimo, amiche. A volte è davvero soltanto questione di quei tre secondi di coraggio. Trovatelo, so che ne avete. So che avete la forza per fare tutto ciò che serve, perché per millenni avete sopportato cose inenarrabili da parte dei miei colleghi cazzomuniti: stupri, matrimoni riparatori, caccia alle streghe, roghi, veli integrali, impossibilità di votare o di realizzarvi attraverso un lavoro.

Perciò, di fronte a questa miriade di vessazioni durate quanto la storia dell'uomo, che volete che siano tre secondi di coraggio?

Ve lo dico contro il mio stesso interesse, perché se la cosa dovesse prendere piede (sic!) un giorno potrei distrattamente fare un commento infelice su una donna al volante e ritrovarmi coi coglioni fracassati... ma Cristo, me lo meriterei.



giovedì 25 giugno 2020

Che Coraggio.

Oggi ho letto una frase emblematica del brutto, bruttissimo momento storico in cui viviamo, caratterizzato da una sostanziale parità di peso tra le dichiarazioni della scienza e quelle dei terrapiattisti. Leggevo che uno come Pillon, senatore leghista già famoso per la sua caccia alle streghe nelle scuole e la feroce lotta all'aborto, già condannato per diffamazione contro la comunità LGBTQI, sarebbe un politico coraggioso perché dice cose che molti italiani pensano.
Cioè, siccome molti italiani pensano che si dovrebbero "obbligare le donne a partorire" o che il matrimonio dovrebbe essere una condanna a vita, o che i gay siano il demonio, allora è bene che ci sia in Parlamento questo Enzo Miccio che non ce l'ha fatta a parlare per loro, pane al pane e vino al vino. Niente diritti agli omosessuali, niente stregoneria, niente gender, niente aborti, niente divorzi e ritorno al ruolo biblico della donna fattrice e angelo del focolare (magari muta e china sull'acquaio).
Ora, a parte che non ho ancora ben chiaro come possano esistere donne con un minimo d'amor proprio che sposino gente che la pensa così senza sentirsi fagiane iscritte all'ArciCaccia, ma veramente serve tutto questo coraggio per dire simili aberranti scempiaggini in TV o in Parlamento? Va realmente premiato il coraggio in qualsiasi caso, anche quando uno si mette al collo un cartello con scritto "i gay sono il demonio"?
Boh, a me non sembra che ci serva premiare il coraggio di saper esternare le più bieche bassezze oscurantiste e reazionarie del genere umano, semmai ci serve l'intelligenza di non pensarle. Quella dovremmo premiare. La capacità di vivere nel proprio secolo e non nel tredicesimo, per esempio. La capacità intellettiva di discernere ciò che è il percorso umano attraverso i diritti acquisiti in secoli di lotta per l'affermazione e la parità di genere, la fermezza di mantenere alta la fiamma dell'illuminismo, del progresso, dell'uguaglianza tra generi e popoli diversi.
Eh, ma lui è coraggioso.

Sapete chi altro è coraggioso? Quelli che si fanno esplodere gridando Allahu Akbar.
Io non ce l'avrei mai quel coraggio, mi cacherei addosso.

Vogliamo premiare anche il loro, di coraggio?


La tenera istantanea di quella volta che si mise il like e commento da solo, dimenticando di cambiare fake account <3

La zebra col complesso di inferiorità

 La storia della letteratura è piena di frasi illustri, da Lev Tolstoj a Bertrand Russell passando per Johann Goethe, che esaltano la mente ...